lunedì 28 gennaio 2013

3 Foto per 30 Fotografi - Wynn Bullock


 “La creatività è un'ode alla vita. Non è una forma di distrazione. E' una forma di gioia".

Wynn Bullock  è stato un fotografo americano ed considerato uno dei grandi maestri della fotografia del XX secolo.  L' arte di Bullock è particolare perchè riesce a trasmettere verità psicologiche emozionanti mediante il realismo dei simboli. Il fotografo ha dedicato  la maggior parte della sua vita ad approfondire l’universo naturale e alle relazioni stabilite tra quest’ultimo e l’umano. La fotografia fu lo strumento di questa ricerca. Egli voleva posare sul mondo uno sguardo nuovo e totalmente incondizionato. Non si accontentava di rappresentare semplicemente le cose, voleva coglierne e divulgarne il senso. C'è secondo lui una grande differenza tra quella che comunemente è chiamata rappresentazione e l'esistenza dell'oggetto rappresentato. Il suo è un coinvolgimento totale in questa relazione. La comunicazione visuale è fondata sulla supposizione che esista una relazione tra il mondo interiore delle idee e il mondo esterno degli avvenimenti,  l’abilità del fotografo sta nel rendere simbolicamente gli oggetti tridimensionali e la coscienza dello spettatore nel riconoscere e reagire ai simboli che creano l’illusione. L'istinto e la percezione giocano un ruolo fondamentale, assai più del ragionamento. Egli cercava di far vivere lo spirito che sta dietro le cose, era convinto che esso potesse essere stimolato paradossalmente da un'immagine statica.che lo spirito potesse essere stimolato da una immagine statica. Bullock credeva infatti che solo "il silenzio" di un'immagine potesse dar vita al soggetto rappresentato, la parola invece tende a chiudere lo spirito che il fotografo cercava di liberare nella camera oscura. La fotografia è la modalità di apprendere direttamente dalle cose. Per rendere fotograficamente tutto questo Bullock sviluppa un procedimento di solarizzazione praticato nel negativo anziché nella stampa positiva e perfeziona  un particolare effetto di stampa atto ad ottenere un grande dettaglio di nitidezza e un particolare  effetto rilievo.







lunedì 21 gennaio 2013

3 Foto per 30 Fotografi - Miroslav Tichy

“Il tempo di una mia passeggiata determina quello che voglio fotografare”….”“Io sono un profeta della decadenza e un pioniere del caos, perché solo dal caos è possibile che emerga qualcosa di nuovo.” 

Miroslav Tichý, nasce il  20 novembre del 1926 a Kyjov. Studia  presso l'Accademia di Belle   Arti di Praga e si avvicina alle arti figurative prima come pittore poi come fotografo.
Durante il regime comunista era considerato un dissidente, dopo la fuga dalla polizia cecoslovacca iniziò a vivere come un vagabondo. Fu considerato pazzo e fino alla sua morte visse una vita di autosufficienza e vagabondaggio sempre ostile agli standard della società. Uomo timido e sfuggente non è mai stato ad una sua mostra e costruisce macchine fotografiche, obiettivi e ingranditori con scarti e materiali poveri. 
 Tutti pensano che siano dei giocattoli e la quasi totalità dei suoi soggetti non si rende conto di essere realmente immortalato.Scattava  in soft-focus e le sue foto sono oblique, macchiate e stampate malissimo, colpa dei mezzi limitati, ma dall'enorme valore poetico. Nella maggior parte dei casi, protagoniste sono le donne. Affacciate a un balcone, che parlano su una panchina, in bici, in piazza, in piscina, distese su un prato, soprattutto di schiena. Non erano le donne perfette che immortalava, anzi dei suoi scatti ammiri le  caviglie sottili, il sedere rotondo o troppo grande. Ti sorprendono la cellulite e le calze smagliate. In lui c'è un erotismo quasi ossessivo. Miroslav Tichy  è la dimostrazione di come la poetica di un'immagine non nasca da una macchina fotografica, ma dallo sguardo che sta dietro di essa. Miroslav è uno spirito libero, eccentrico, indipendente e folle. Sceglie una vita al limite e si accontenta di una baracca di legno. Quando la fotografia diventa la sua ragione di vita, decide di fare cento scatti al giorno per un certo numero di anni. Solo che per molto tempo nessuno se ne accorge.Le sue fotografie rimasero sconosciute infatti  fino al 2000, quando  venne scoperto dal critico d'arte Harald Szeemann  che gli organizzò una mostra alla Biennale di Arte Contemporanea di Siviglia nel 2004. Miroslav Tichý acquisì grande prestigio e le sue opere furono esposte a Madrid, Palma di Maiorca, Parigi e presso la prestigiosa galleria ICP di New York.
Morì il 12 aprile 2011 a Kyjov, Repubblica ceca.









 Ecco una foto dell'artista:


e una del suo mezzo:




venerdì 11 gennaio 2013

3 Foto per 30 Fotografi - Walker Evans

Walker Evans  è stato un fotografo statunitense, è un nome di spicco per quanto rigurada la  fotografia della prima metà del Novecento,  fu un fotogiornalista  e divenne famoso essenzialmente poichè  documentò la Grande Depressione americana, ossia la crisi del 29'. La sua fu una fotografia sociale, documentaria e di denuncia, tanto della condizione umana, quanto di quella strutturale. I suoi soggetti erano spesso i volti della gente, così come le case e i paesaggi in cui abitavano. Si avvicinò alla fotografia in modo sempre professionale e soprattutto sul piano interiore, e si misurò con uno dei più grandi fotografi di quel tempo: Alfred Stieglitz. Considerava, però, il lavoro di Stiegletz troppo''artistico" ed "esteriore'', lontano secondo lui  dalla realtà e dalla verità sociale. Evans rifiutò questo modello quindi, seguendone uno tutto suo seppur l'altro andava per la maggiore ed era molto apprezzato.
Sin dall'inizio del suo lavoro lo troviamo in giro per gli stati del sud e del centro sud con la sua inseparabile  Folding 20 x 25, sempre intento a raccogliere, con una onestà senza compromessi, con una visione netta ed estremamente semplice, immagini sulle condizioni del paese, ogni informazione utile sotto ogni aspetto.
I suoi lavori sono considerati  un documento eccezionale.
Il suo stile, estremamente crudo e autentico, fatto di primi piani, immagini di vetrine e finestre, interni di negozi ha influenzato il modo di fotografare di diverse generazioni di fotografi, americani e non.
 Evans predilige l'ambiente industriale rispetto a quello rurale ed il suo occhio attento scruta il confine tra campagne inurbate e periferie che distruggono inesorabilmente la natura.









sabato 5 gennaio 2013

Fotografo del mese - Giulia Amici



Giulia Amici, nata a Roma il 3 maggio 1990.

La fotografia è la mia più grande passione da sempre. Amo stare dietro l'obiettivo e guardare le cose da un'altra prospettiva, ricercare i dettagli a cui solitamente si fa poco caso e renderli importanti. Ritengo la fotografia una forma di magia perché attraverso di essa possiamo fermare un attimo per sempre. Cerco con le mie foto di "registrare delle emozioni", tutto ciò che inquadro mi restituisce delle sensazioni e mi incuriosisce l'emozione che potrebbe dare ad altri guardando quella foto. Per ora sto completando la mia formazione e sto esplorando la fotografia in tutti i suoi aspetti, mi affascina molto il reportage, il poter raccontare una storia attraverso le immagini; sicuramente il modo più immediato per poter comunicare.