martedì 26 novembre 2013

L'Occhi di - Arno Rafael Minkinnen

Arno Rafael Minkinnen è un fotografo finlandese che dal 1971 si occupa di autoritratto in sintonia con il mondo. Corpi nudi immersi nel paesaggio naturale o urbano e immortalati come se fossero una sua naturale estensione: questo è il principio base dei suoi bellissimi scatti . Si tratta di  immagini davvero poetiche, ottenute senza alcun tipo di manipolazione e presentare con un bianco e nero davvero molto raffinato. L’originalità e l’intensità dei suoi lavori, lo portano ad essere uno degli autori più significativi nel panorama dell’autoritratto fotografico. La ricerca del se è fortemente influenzata dalla sua terra di origine, fatta di luci , laghi e paesaggi sconfinati. Vediamo quindi, le radici come punto di partenza e d’arrivo, nella ricerca del proprio essere in un viaggio che dà vita a immagini spettacolari e di grande impatto visivo. In queste fotografie surreali i dettagli e le parti del corpo si fondono con il resto diventando altro, Minkinnen diventa fiume, mare, roccia, legno, città, neve, sole, orizzonte.  Interessante è come riesca a rendere bene la tensione del corpo nella sua trasformazione semplicemente con inquadrature e  pose che annullano il concetto di essere umano che  sovrasta la natura, riportandolo ad un’armonia perfetta, quasi utopica, con l’universo. 









giovedì 31 ottobre 2013

L'Occhio di - Pierre Carreau

Pierre Carreau è un fotografo francese nato nel 1972 a Parigi. La sua è una famiglia di artisti fatta di fotografi, pittori e scultori che da subito influenza positivamente la creatività di un bambino che da grande realizza opere che racchiudono e comprendono  tutte e tre queste forme d'arte. Fin da bambino Pierre è affascinato dall'oceano,  ama giocare con tutti gli attrezzi che gli permettono di ascoltare il rumore del vento e delle onde, di ammirarle, di stupirsi davanti ad esse. Naturalmente da grande i suoi primi progetti fotografici furono scene d'azione per il surf o kitesurf riviste per produttori di attrezzature per sport acquatici. Nel 2004 si trasferisce con la moglie e i figli sull’ isola caraibica di St. Barth e nasce il suo interessantissimo progetto "AcquaViva" basato sulle onde. Studia a fondo le onde marine, gli piace l’idea che tutta l’energia che arriva sulla costa provenga da lontano,  come vetro e metallo, così potenti e così fragili allo stesso tempo. Tutte quelle tonnellate d’acqua in movimento, le onde, mai uguali, ognuna diversa. Mille riflessi e forme impossibili, come fossero sculture. Il controllo perfetto della luce naturale è molto importante per l’impatto visivo di questo progetto, e la tecnologia lo ha aiutato molto. Carreau utilizza, infatti, una serie di fotocamere ad alta velocità, lenti macro e grandangoli, così riesce a catturare le forme nel momento esatto in cui prendono vita diventando sculture della natura. 








giovedì 10 ottobre 2013

FR4M3 CONCORSI - FOTOGRAFI DI VERSI


Tema
Promofarm Italia S.r.l. ha indetto un concorso fotografico dal titolo "Fotografi di versi". Il concorso è rivolto a fotografi amatoriali e la particolarità è che ogni fotografo deve "abbinarsi" ad una scuola pubblica. In caso di vittoria saranno premiati sia il fotografo che la scuola.
Per partecipare è necessario scattare una foto ispirata ad un testo (poesia, frase celebre, pezzo di prosa, canzone, ...) ed inviare la foto accompagnata dal testo.

Scadenza: 1 dicembre 2013
Sezioni: Unica
Costo: Iscrizione gratuita
Premio:
1° premio al fotografo un notebook Acer Aspire V3 e alla scuola €2000,00
2° premio al fotografo un Apple Ipad Mini 16 Gb Wi-fi e alla scuola €1500,00
3° premio al fotografo un Apple Ipod Touch 16 Gb e alla scuola €1000,00
Link: PER MAGGIORI INFO CLICCA QUI

lunedì 7 ottobre 2013

L'Occhio di - Michael Yamashita

Michael Yamashita è nato a San Francisco ed è cresciuto a Montclair, nel New Jersey, nell’area suburbana della metropoli newyorkese. Nel 1971 si è laureato in studi asiatici alla Wesleyan University, nel Connecticut, e subito dopo è partito per l’Asia, dove ha trascorso sette anni. Pur non avendo frequentato alcun corso di fotografia, è riuscito a trasformare l’hobby iniziale in una sfolgorante carriera che combina la passione per l’obiettivo e per i viaggi. Collaboratore fisso di National Geographic dal 1979, Yamashita ha dedicato un’attenzione particolare all’Asia; ma il lavoro lo ha portato in giro per il mondo, dalla Somalia al Sudan, dall’Inghilterra alla Nuova Guinea, dall’Irlanda al New Jersey. Yamashita, che parla perfettamente il giapponese, ha fotografato anche tutto il Giappone, paese d’origine dei suoi genitori. E I suoi reportage ci hanno raccontanto il Vietnam e il fiume Mekong, il viaggio di Marco Polo in Cina e la Grande Muraglia, la zona demilitarizzata tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, come le più diverse sfaccettature della cultura giapponese: dai samurai ai mercati del pesce. Fra le altre figure che lo hanno ispirato cita Ernst Haas e Henri Cartier-Bresson. 









giovedì 26 settembre 2013

FR4M3 CONCORSI - CATTURA L'ENERGIA

Tema 
Keep Point indice il concorso fotografico "Cattura l'energia - L'efficienza energetica e le energie rinnovabili". Realizza la foto che meglio rappresenta il tema delle energie rinnovabili.

Scadenza: 17 novembre 2013
Sezioni: Unica
Costo: Iscrizione gratuita
Premio:
1° buono acquisto per materiale fotografico di €600,00
2° buono acquisto per materiale fotografico di €400,00
3° buono acquisto per materiale fotografico di €200,00
Link: PER MAGGIORI INFO CLICCA QUI

lunedì 16 settembre 2013

L'Occhio di - Misha Gordin

Misha Gordin ha iniziato a fotografare all'età di diciannove anni, spinto dal desiderio di creare uno stile personale e una propria visione. Era coinvolto dalla ritrattistica e dalla documentazione, ma presto si rese conto che non gli bastavano. Gordin era costantemente alla ricerca del modo giusto di esprimere sentimenti personali e pensieri utilizzando la fotografia. Dopo anni di esperimenti e ricerca dà vita ad un’opera concettuale che non si avvale della tecnica digitale, ma di una tecnica tradizionale di fotomontaggio tramite ingrandimenti di immagini stampate da diversi negativi, alcuni dei quali assemblano più di 100 diversi negativi. La fotografia concettuale di Misha Gordin è pura poesia. Il fotografo si avvale dell’immagini per costruire mondi che vivono di sentimenti, alternativi e convincenti. Mediante allegorie misteriose  ritrae l'uomo e la sua dimensione di confine e di solitudine. Le sue opere in bianco e nero di stampo surrealista, ricreano la fragilità della natura umana di fronte ad un mondo dove la vita appare un mistero e la morte una certezza.  La immagini di Gordin sono immerse nei sogni e liberano il nostro inconscio. "In tutti i miei anni di creazione di immagini concettuali, ho cercato di renderle quanto più realistiche. La plausibilità delle mie scene non è la parte più importante, essi funzionano in modo tale che la questione " E' vero?"?non si pone. L'autenticità che vi presento è quella di un momento interiore, in modo che i miei spettatori possano fidarsi e reagire alle verità concettuali che essi sappiano essere finzioni esterne. Non interpreto le mie immagini. Le sento. Tuttavia ho sempre incoraggiato i miei spettatori a interpretare il mio lavoro come lo vedono o sentono. Il mio obiettivo è quello di creare un'immagine che parla."











lunedì 9 settembre 2013

L'Occhio di - Ruth Bernhard

Ruth Bernhard nasce a Berlino nel 1905. Il padre, Emil Kahn, noto con lo pseudonimo di Lucian Bernhard , fu uno dei più importanti graphic designer tedeschi della prima metà del Novecento.
Ruth, dunque, seguendo le orme del padre, studia presso l’ Accademia d’Arte di Berlino negli anni tra il 1925 e il 1927, poi si trasferisce a New York, città in cui vivrà e svolgerà la sua carriera artistica, iniziando dapprima a lavorare come assistente,  presso il “Delineator”, uno dei principali fashion-magazine, destinato ad un pubblico prevalentemente femminile. Con i primi guadagni acquista una macchina fotografica e decide di  tentare la strada delle libera professione, scelta piuttosto difficile per una donna dell’epoca. Difficile era anche la scelta, di carattere personale, di manifestare apertamente la propria omosessualità, tema che traspose anche nella famosa immagine intitolata “Two Forms”, che ha per soggetto due modelle, amanti anche nella vita. Tra i numerosi scatti di Ruth Bernhard considerati dei capolavori, oltre al già citato Two Forms, si ricordano in particolare Box, Horizontal, che nel 2008 è stato battuto all’asta a New York per ben 31.000 dollari, ed Embryo , uno dei primi nudi della fotografa originaria di Berlino, oggi conservato al MoMA di New York.  Box è considerato il suo capolavoro: è  l'immagine di una donna nuda dentro una scatola, premonitrice metafora del consumismo conformista che avrebbe negli anni successivi       commercializzato tutto, anche il corpo femminile. Ruth Bernhard è considerata, sul piano estetico, una maestra del nudo fotografico in bianco e nero, alla quale si sono rifatti, più o meno esplicitamente, tutti i grandi fotografi d'arte del Novecento. Ruth lavorò quasi esclusivamente in bianco e nero, che le permise di esaltare i giochi di ombra e luce sulla nudità dei corpi.Oggi, nel momento in cui la figura femminile nuda è stata volgarmente sfruttata, banalizzata e vilipesa dal consumismo pubblicitario, l’esempio dei ritratti della fotografa tedesca vale a ricordarci che il corpo femminile nudo, che rappresenta una delle manifestazioni più alte della bellezza esistenti in natura, va rappresentato accostandosi ad esso con rispetto, cercando di rappresentare anche l'alone di mistero che da sempre lo accompagna e che lo rende così suggestivo. 
Disse in un'intervista:

 “Ogni volta che realizzo una fotografia celebro la vita che amo e la bellezza
che conosco e la felicità che ho provato. Tutte le mie fotografie rispondono
alla mia intuizione…Dopo così tanti anni, sono ancora motivata dallo splendore
che la luce crea nel trasformare un oggetto in qualcosa di magico. Ciò che gli
occhi vedono è un’illusione del reale. L’immagine in bianco e nero è ancora
un’altra trasformazione. Ciò che davvero esiste, non potremo saperlo mai”.